BIM E FACILITY MANAGEMENT: NUOVE PROSPETTIVE PER LA MANUTENZIONE – parte 2
I Contenitori Informativi e il modello 6D per la gestione del tempo
Il contenitore informativo è, secondo la definizione della ISO 19650-1, un insieme coerente di informazioni. Queste hanno diverse origini:
- Dati generati nel modello stesso (informazioni geometriche, quantità, ecc.);
- Dati strutturati incorporati agli oggetti del modello sotto forma di attributi consultabili singolarmente;
- Dati non strutturati provenienti da documenti scansiti, video, file multimediali, ecc.
- Dati esterni contenuti in un Database Relazionale (cioè che aggrega e mette in relazione i dati in diversi modi) e che possono essere collegati agli oggetti del modello attraverso link dinamici.
Avendo introdotto questi concetti, siamo in grado di definire il modello 6D (dove 6D è la dimensione della gestione nel tempo) come un modello informativo connesso ad un DataBase relazionale con multipli accessi al fine di condurre la fase di gestione operativa e di manutenzione.
Secondo la ISO 19650, il modello informativo durante la fase progettuale del processo BIM prende il nome di P.I.M. (Project Information Model) e confluisce successivamente nel cosiddetto A.I.M. (Asset Information Model) durante la fase operativa.
Nell’iconografia del Ciclo di Consegna Informativa, il modello AIM continua a “crescere” attraverso l’acquisizione di nuove informazioni provenienti dal campo e immagazzinate in un Database centralizzato (o anche più di uno) collegati al modello AIM.
Ma la quantità di informazioni prodotte è in costante crescita: si dice che nel 2019 sia stato abbattuto il muro degli ZettaByte (1021 byte) e la tendenza non accenna a rallentare, anzi. Non solo le aziende, siamo noi come persone e privati i primi produttori di dati, e questi nel loro fluire costante possono essere intercettati e utilizzati per scopi diversi.
Il Gemello Digitale è un concetto mutato dal mondo della manifattura, dove si è compreso che conviene “intervenire sui bit anziché sugli atomi”.
Il Gemello Digitale è la replica virtuale del manufatto reale. Racchiude un insieme di dati e informazioni riferibili all’entità rappresentata, di cui è possibile l’accesso da ogni posizione e che scambia informazioni in modo bidirezionale con la componente reale tramite l’uso di sensori e attuatori: ad esempio collegando il modello digitale alla domotica e a sistemi di intelligenza artificiale, come gli assistenti vocali che cominciano a popolare le nostre case.
Con il 5G si prevede uno sviluppo esponenziale dell’ I.O.T. (Internet of Things) e il Gemello Digitale diverrà un’interfaccia indispensabile per interagire con l’ambiente tecnologico che ci circonda.
Cosa può offrire il progettista in una prospettiva di lungo termine?
Uno dei compiti del progettista è innanzitutto l’interpretazione delle esigenze del cliente, ma ciò non significa scegliere la piastrella che si abbina meglio al vestito della padrona di casa (il cliente è sempre più informato e vuole scegliere lui stesso le finiture della propria abitazione). Interpretare le esigenze del cliente significa comprenderne le ragioni economiche, indipendentemente che sia un cliente piccolo o grande, che sia destinato a uso residenziale o a uffici: qualsiasi intervento edilizio è tendenzialmente un’operazione immobiliare.
Il progettista è l’autore del modello digitale che può popolare di quei dati che possono risultare significativi, se non addirittura decisivi, per il cliente. Si tratta quindi di renderlo disponibile al cliente e ai fruitori finali (agenzie immobiliari, aziende, proprietari di casa, ecc.) in modo che possano accedervi e consultarlo autonomamente.
Il modello digitale può diventare una sorta di fascicolo del fabbricato in cui sono contenute le informazioni rilevanti quali i dati delle forniture, le informazioni di contatto, i riferimenti alle pratiche edilizie, i dati catastali, ecc. Oppure può diventare l’interfaccia dei sistemi di domotica anche a distanza, o ancora, lo strumento di gestione delle attività di manutenzione.
Il Facility Management semplice
L’aspetto strumentale del Facility Management è fra tutti quello più semplice: strumenti come il BIMx di GRAPHISOFT offrono la possibilità a clienti, imprese e utilizzatori finali di avere sempre con sé la replica virtuale dell’immobile, arricchita di tutte le informazioni necessarie. Il modello è consultabile sui dispositivi mobili o direttamente sul web, inserendolo se necessario nella pagina di un sito.
Una delle tendenze più significative nello sviluppo dei software è la possibilità di personalizzare e programmare le interfacce con altre applicazioni tramite l’utilizzo di linguaggi di programmazione sempre più user friendly. GRAPHISOFT, anziché sviluppare nuove funzioni che incontrino il favore dei propri utenti, ha aperto le porte di comunicazione di BIMX. Connettersi con il mondo del facility (e non solo) non è più un’esclusiva di realtà con ampie risorse: esso diventa accessibile a chiunque, attraverso collaborazioni tecniche. Bisogna contattare un programmatore. ma una semplice ricerca su LinkedIn evidenzia come la loro disponibilità sia ampia nel mercato. Oltretutto non sono necessarie pagine e pagine di script: alcune righe di codice Json sono sufficienti a connettere il modello virtuale con la sua controparte reale.
Di seguito trovate alcuni esempi di personalizzazione di BIMX che lo connettono alla domotica, ad altri software gestionali, o ad applicazioni per la Gestione e Manutenzione.
Dicevamo che questa è la parte “semplice”. La parte più “complessa” per il progettista (intendiamo complessa nel senso di “formata da più elementi” e non come “di difficile soluzione”) è organizzare il set di dati ritagliato sulle esigenze del cliente e soprattutto fargliene comprendere l’importanza. In poche parole, sviluppare la propria “imprenditorialità” e proporre al cliente soluzioni innovative che incontrino le sue esigenze.
L’analisi dei Costi del Ciclo di Vita è li a dimostrarci che il gioco vale sicuramente la candela; questa, e non la scelta delle finiture, è il nuovo orizzonte della progettazione, quei servizi post-vendita dove si accumula il valore aggiunto e che sono alla base di un nuovo rapporto con il cliente, più stabile e continuativo.
Hilario Bourg il 28 luglio 2020