Il ruolo del Site Manager in cantiere
Inizio settembre, si preannuncia una mattinata tranquilla: le scuole sono chiuse, il traffico è scorrevole e arrivo in cantiere in discreto anticipo. Posso anche permettermi un buon caffè prima dell’appuntamento. Inoltre, non ci sono i temuti Umarell che girano intorno al cantiere come aquile, forse perché occupati a seguire le attività ben più interessanti dei nipotini in vacanza. Anche il sole, non ancora al culmine, non ha fatto salire le temperature, consentendo di respirare aria fresca e di apprezzare la città in lento risveglio.
È un inaspettato momento idilliaco, che mi regala un insolito ottimismo prima di varcare l’ingresso del cantiere, ignaro di essere in procinto di attraversare le soglie di uno Stargate invisibile.
Il mio ruolo in questo cantiere è quello che si cela dietro all’appellativo anglosassone Site Manager – che aiuta a darsi un tono, prima di tutto. Possiamo definire questo lavoro come “controllore dei controllori”.
Il site manager è una figura tecnica esterna all’impresa e all’entourage di progettazione e direzione lavori che controlla tutte queste figure, rendendo conto dell’andamento dei lavori direttamente all’Ente promotore. Come si dice: fidarsi è bene, non fidarsi è meglio!
Questa figura tecnica è un po’ scomoda per chi è in cantiere, mentre è divertente per la persona che se ne occupa perché ha molte meno incombenze e responsabilità delle figure che controlla. Lavoro interessante, ma per questo non bisogna dormire sugli allori. Le visite in cantiere non sono né più né meno di qualcosa che potrebbe fare un drone o il cane robotico Spot di Boston Dynamics, almeno nella parte del rilievo fotografico dello stato di avanzamento dei lavori.
La parte insostituibile della persona è stabilire la percentuale dell’avanzamento dei lavori eseguiti e assistere alla costruzione delle più fantasiose scuse quando si rileva che i lavori sono in ritardo rispetto al cronoprogramma, non prima di vedere il teatrino delle facce sorprese del progettista, dell’Impresa e della direzione lavori. Chiaramente, le percentuali dello stato di avanzamento lavori vanno poi verificate una volta tornati in ufficio – e puntualmente “qui casca l’asino”. Anzi, ne inciampano addirittura tre; ve li raccontiamo nei prossimi articoli.