BIM rocks! Come far suonare i tuoi progetti con i dati
Dallo spartito alla musica: la tridimensionalità alla base del BIM
Un concetto fondamentale da tenere a mente quando si parla di modello BIM è che non si sta parlando di un semplice modello tridimensionale. Il modello informativo BIM ha come base il modello 3D a cui si aggiungono i dati: rimanendo in tema musicale, potremmo identificare il modello 3D come la chitarra e i dati come le note. Il primo senza le altre non avrebbe una vera utilità.
Alla base di un progetto CAD c’è l’utilizzo dei dati come strumento di progettazione, esecuzione e comunicazione dell’idea. Il modello tridimensionale è, invece, la base di partenza per poter sfruttare appieno la filosofia BIM. Visto che i dati sono la base comune tra CAD e BIM, nel passaggio al BIM riusciremo a creare in modo piuttosto versatile un workflow adatto al nostro lavoro, ufficio o realtà imprenditoriale.
Come si usano i dati
Avevamo già parlato della sicurezza dei dati senza però trattare in modo approfondito l’aspetto etico: i dati ci permettono di prendere decisioni in modo consapevole, grazie all’utilizzo di sensori, strumenti utilizzati in larghissima parte nel settore dell’automotive.
Nel mondo delle costruzioni siamo ancora agli inizi, anche se comunque in crescita. Basti pensare alla quantità di dati che vengono generati nelle diverse fasi di ideazione di un edificio: progettazione, realizzazione, ristrutturazione e gestione. Questi dati ci permettono di avere degli indicatori sintetici che possono determinare la qualità degli ambienti in cui si vive, il grado di sicurezza delle scuole o il grado di manutenzione dei ponti su cui transitiamo. Consultabili anche sullo smartphone e, soprattutto, comprensibili anche ai non addetti ai lavori.
Vorrei soffermarmi proprio sulla questione della libera circolazione dei dati. Come già noto, non sono rari avvenimenti spiacevoli come i data breach, anche in aziende di dimensioni rilevanti. L’etica si identifica proprio nell’utilizzo e nella progettazione della tecnologia, che deve essere pensata per migliorare la nostra società e non per meri interessi commerciali.
Il nostro ruolo di tecnici che lavorano nel mondo delle costruzioni ci impone di supportare e preferire le iniziative che siano trasparenti nell’uso dei dati forniti, che lavorino per affrontare la crisi climatica che interessa tutto il genere umano, che vogliano usare questi dati come materiali per proiettarci verso un futuro realmente migliore.
Credits: blog.archicad.it/Roberto Marin