Collaborare in BIM come una rock band affiatata
Uno dei cambiamenti principali che la filosofia BIM ha introdotto nel mondo delle costruzioni è la possibilità di lavorare su un palco comune, proprio come una band.
Quando la tecnologia CAD era l’unica opzione, gli architetti si sono abituati a lavorare in solitaria, come un solista che prova ad apprendere in autonomia l’arte della musica. Ma è solo quando si inizia a studiare con altri musicisti che si riesce a dare il meglio.
Questo esempio calza a pennello anche per ciò che sta capitando nell’era della filosofia BIM. Studio, conoscenza dello strumento, prove e affiancamento rendono il singolo professionista una persona adatta a far gruppo con gli altri, per riuscire ad affrontare il palco virtuale delle costruzioni edili.
Nel mondo del BIM è l’IFC il formato di file che consente di dialogare tra diversi attori e software, ed è importante che il suo utilizzo e l’interpretazione dei dati di destinazione vengano comunicate nel modo corretto per poter collaborare.
Programmazione informatica nella progettazione
Come per un musicista, suonare più volte gli stessi pezzi porta al desiderio di personalizzare e unire più melodie, così un architetto che sfrutta la filosofia BIM si trova a ridurre gli sprechi, ottimizzare i dettagli e lo spazio, mettendo in risalto il design e rendendolo il vero protagonista.
I più scafati sconfinano nell’ambito della programmazione informatica utilizzando la programmazione GDL, sfruttando software come PARAM-O e creando algoritmi progettuali. Tutta questa parte di progettazione, che i moderni architetti sentono sempre più spesso e che iniziano a metter in pratica è qualcosa di davvero innovativo che fino a poco tempo fa non era nemmeno immaginabile.
Provando a dare uno sguardo sul futuro si può prevedere che questo per i giovani architetti sarà qualcosa di ordinario e la comunione tra informatica e progettazione edilizia si farà sempre più salda.
La presentazione del progetto: performance per il pubblico
Le band su un palcoscenico devono diventare dei veri performer per riuscire a mantenere l’attenzione del pubblico. Le performance di noi progettisti avvengono inizialmente attraverso le rappresentazioni grafiche 2D, dando il meglio dello spettacolo con la visualizzazione architettonica: i render statici stanno perdendo un po’ la loro importanza in questo aspetto, diventando più uno strumento di lavoro per sperimentare idee e comunicarle in modo veloce.
La visualizzazione architettonica si sta spostando sempre di più nella comunicazione tramite video dinamici renderizzati dei nostri progetti: un settore più da registri cinematografici, forse, in cui bisogna da una parte attirare l’attenzione sui punti focali dell’architettura e dall’altra creare l’adatta coreografia che accompagni il Cliente nella fruizione dei contenuti della progettazione che devono passare anche dall’utilizzo dei dati in essi contenuti.
Via libera quindi alle visualizzazioni 3D interattive, ai tour virtuali e alle simulazioni in real-time per coinvolgere i clienti nel progetto prima che diventi realtà. Si tratta di marketing, certo, ma solo in parte: si tratta in realtà di uno strumento che crea una connessione autentica con chi vivrà e userà gli spazi che stiamo progettando.
Strumentazione
La filosofia BIM ruota attorno alla tecnologia informatica e guida la visione del design architettonico, tramite la collaborazione professionale e la connessione con il pubblico. I dati che vengono generati dalla progettazione permettono di ottenere una visione approfondita del progetto e del suo impatto sull’ambiente.
Le regole stanno cambiando e siamo solo all’inizio di questa straordinaria era in cui la progettazione architettonica diventa sempre più entusiasmante, andando a sconfinare in nuovi territori inesplorati.
Non vi rimane che prendere la vostra chitarra virtuale e lanciarvi sui palchi del BIM!
Credits: blog.archicad.it/Roberto Marin