Come tutti, anch’io ho iniziato da qualche parte con il BIM. In particolare, ho notato che la domanda Da cosa partire con il BIM? è molto ricorrente da parte di chi si avvicina a questo mondo progettuale.
È un dubbio lecito che mi sono posto anche io! Nel mio caso, dietro alla domanda, si nascondeva anche un po’ di sana paura per questa famosa Filosofia BIM che, oltre a essere immensa e onnicompresiva di ogni aspetto dell’edificio, per essere compresa a fondo richiede di imparare acronimi di ogni genere e una specifica normativa.
Mettere sul piatto della bilancia questa quantità di informazioni insieme a uno studio avviato, delle pratiche edilizie che hanno scadenze sempre troppo strette e la supervisione dei cantieri, rende il bilancio molto sfavorevole all’avvicinamento al BIM, giusto?
Sbagliato.
Il primo approccio con il BIM
Mi sono trovato proprio in questa situazione a metà carriera professionale. Le economie di scala che Archicad permette nella progettazione mi erano chiare, grazie al corso in presenza che ho seguito presso il rivenditore Archicad per il Piemonte Weisoft, a Torino: in quel corso c’era la possibilità di utilizzare i computer messi a disposizione dall’organizzatore sui quali era installato Archicad e con cui i partecipanti potevano realizzare un modello tridimensionale di un edificio partendo da zero, grazie alle spiegazioni e indicazioni del docente.
Chiarito l’aspetto del risparmio di tempo col corso, rimanevano ancora nebulosi alcuni dettagli legati al mio lavoro:
- Da dove partire?
- Con che pratica?
- Con che caso effettivo?

L’occasione non si è presentata subito, nei primi giorni dopo il corso, ma qualche tempo più tardi, mentre stavo iniziando a disegnare al CAD le piante di progetto di una scala esterna di una piccola abitazione a due piani.
Niente di particolarmente evoluto o di design, intendiamoci. Si trattava di una semplice scala esterna a L che doveva collegare il primo piano al piano terreno di una casa singola, creando un accesso esclusivo, propedeutico alla successiva divisione della casa: il piano terra sarebbe rimasto ai genitori mentre il piano primo era destinato alla famiglia del figlio.
Archicad arriva in studio
L’idea era quella di usare la tecnica che avevo conosciuto fino ad allora: rilievo a mano, restituzione grafica e progetto al CAD. Mentre disegnavo mi è tornato in mente il corso pratico fatto qualche tempo prima in cui avevo visto disegnare la scala in pochi minuti, e mi sono ritrovato a pensare: Eh, a usare Archicad a quest’ora avrei già disegnato tutta la scala con la ringhiera annessa facendo calcolare a lui le alzate…
Allora perché non provare a usare Archicad per vedere se in effetti sarei riuscito a risparmiare tempo? Prima però completo le piante al CAD, così mi porto avanti col lavoro! Fatto ciò, senza lanciarmi in progettazioni sperticate, ho iniziato a sfruttare quello che già avevo: il file DWG della pianta del piano terra.
Sfruttando i consigli dispensati da Luca Manelli nel suo video Come importare un DWG a impatto zero avevo a disposizione da subito una solida base da cui partire. Ho disegnato in velocità con Archicad i muri esterni dell’edificio, senza preoccuparmi del loro spessore e seguendo il perimetro esterno utilizzando gli utili snap riconosciuti automaticamente sul DWG, e ho inserito le finestre solo sulla parete su cui sarebbe stata addossata la scala, senza preoccuparmi della resa grafica o del livello di dettaglio.
Poi, dopo aver creato il solaio esterno su cui si sarebbe appoggiata la scala, era arrivato il momento di disegnare la scala stessa. Seguendo gli appunti che avevo preso durante il corso e facendomi aiutare da un paio di video di Luca Manelli nel suo canale Youtube, sono riuscito in poco tempo a tracciare la scala come avevo pensato.
Ottimo lavoro!, mi sono detto. Modello tridimensionale fatto!
Gustandomi il lavoro svolto e autocompiacendomi di aver impiegato molto meno tempo a progettare la scala esterna col BIM rispetto al CAD, mentre controllavo il modello tridimensionale con il movimento orbitale, mi sono accorto di un piccolissimo problema: il rampante della scala passava davanti all’angolo in alto a destra della finestra sottostante.
Ma com’è possibile? Controllo quindi le piante DWG e il rilievo, faccio i conti per verificare l’altezza in quel punto del rampante della scala e in effetti l’errore c’era. Non rimaneva che maledirmi per la cattiva progettazione e farne esperienza.