Lascio immaginare al lettore se questo stratagemma abbia funzionato o se io abbia comunque passato un bel quarto d’ora di terrore. In ogni caso sono riuscito a raggiungere l’auto e a mettermi in salvo, osservando lo smartphone appoggiato nel vano svuota tasche davanti alla leva del cambio.
Proprio in quel momento mi viene in mente l’articolo di Luca Manelli che parla della Gestione delle problematiche; in questo utile articolo c’è l’estensione del workflow seguito durante la visita di cantiere che ha riportato il sorriso sul mio volto, sinonimo che avevo recuperato un minimo di lucidità. Una volta arrivato in ufficio ho solo dovuto seguire dei semplici passi per poter rendere ancora più efficiente il mio flusso di lavoro digitale.
Dal menu Documento, si seleziona la voce Organizzatore problematica e dalla finestra che appare bisogna selezionare l’icona a forma di ingranaggio che c’è in alto a destra di questa finestra e usare la voce Importa dal menu che appare. Dalla nuova finestra, è possibile selezionare i file in formato pdf, o BCF (BIM Collaboration Format) nelle versioni 1.0, 2.0 e 2.1; nel nostro caso andiamo a selezionare il file pdf annotato usato in cantiere.
Fatto questo, vedrete comparire all’interno del modello Archicad le vostre annotazioni suddivise per piano, prospetti e sezioni, trasformandosi in oggetti Retino che possono anche essere selezionati o nascosti alla vista. Ogni tipo di segno che viene tracciato sul file pdf si trasforma in un singolo oggetto: il numero 25 tracciato sul file pdf, ad esempio, sarà composto da due oggetti retino, uno per ogni cifra; questo comporta di avere una bella quantità di oggetti retino aggiunti al modello, ma niente paura: basta selezionare tutta la scritta annotata, eseguire un click col tasto destro del mouse e selezionare la voce Mostra problematica relativa per vedere comparire la finestra dell’Organizzazione problematica con evidenziati nell’elenco le voci che compongono questa nota scritta sul file pdf in cantiere.
Rimanendo con la finestra dell’Organizzatore problematica aperta, si possono inoltre vedere elencate le annotazioni per nome (attribuiti da Archicad ma modificabili) e assegnare loro dei comodi tag agendo sulle proprietà delle annotazioni, come ad esempio:
- Lo Stato che può essere impostato tra Aperto, Assegnato, Risolto o Chiuso;
- La Priorità che può essere impostata tra Bassa, Media, Alta o Urgente;
- Il Tipo;
- La Data di ultima modifica e la Data di creazione.
Questa finestra è molto importante per organizzare il lavoro e vi invito ad esplorarla per configurarla nel modo più congeniale al vostro workflow.
Ulteriori vantaggi di Archicad
Oltre a rendere più efficiente il workflow delle visite in cantiere e l’aggiornamento del modello, questo sistema permette anche di trasformare il modello BIM nel contenitore delle revisioni, organizzate anche in ordine temporale e concentrate in un unico punto. Inoltre, viene di fatto eliminato il tempo necessario per la ricerca delle informazioni raccolte in cantiere, spesso in fogli volanti sparsi, all’interno della cartella, digitale o fisica che sia.
Avendo un archivio centralizzato che segue la pratica ed il modello, richiamabile in qualsiasi momento, si possono evitare molti errori che possono presentarsi nelle comunicazioni e nell’organizzazione del team, comprese le eventuali dimenticanze in cui si può incappare seguendo un tradizionale flusso di lavoro: ogni annotazione presa sul file pdf viene incasellata in un pratico elenco con caselle di spunta. Se la correzione e/o l’aggiornamento della nota è stata risolta, basta spuntarla ed essa sparirà dall’elenco, rendendo immediatamente percepibili quali di queste non siano ancora state risolte.
Così il lavoro diventa anche più chiaramente quantificabile visionando l’elenco. Inoltre ogni voce può essere accompagnata da una nota descrittiva, utile in fase di riunione e di revisione progettuale col team o col Cliente.
Mettendo insieme questa pratica funzione di Archicad con l’annotazione delle tavole in formato pdf in cantiere col tablet, si chiude il cerchio digitale di questo aspetto del nostro lavoro, rendendo di fatto il workflow lavorativo paperless.