In questa serie di articoli descriveremo alcuni dei flussi di lavoro tipici dell’IFC all’interno di Archicad, per poi introdurre alcune nuove caratteristiche disponibili della versione 26.
Abbiamo introdotto il formato IFC nel precedente articolo, a partire dai suoi primi sviluppi con il formato aperto STEP fino ad arrivare alla nascita della prima organizzazione, International Alliance for Interoperability, nata inizialmente per supportare lo sviluppo del formato, per poi diventare quella che oggi conosciamo come buildingSMART International. Proseguiamo con l’argomento.
BIM e Data Model
Quando si parla di Building Information Modeling si fa riferimento al modello informativo digitale come la controparte virtuale di uno specifico manufatto edilizio. Tutti gli elementi vengono rappresentati in uno spazio digitale, all’interno del quale ognuno di essi è univoco rispetto alla totalità e specificato semanticamente.
[Esempio di controparte virtuale o data model BIM]
Più precisamente, ogni elemento sarà univocamente riconosciuto attraverso una specifica classe di elemento (ad esempio muro, solaio e altre tipologie), un’identità e una serie di relazioni con altri elementi. È il tipico esempio di un serramento che viene specificato solamente in una partizione verticale o orizzontale.
In questo modo, gli elementi vengono compresi grazie all’interpretazione digitale e non attraverso quella umana, come avviene nel sistema CAD con l’uso di convenzioni grafiche. In fondo, due linee con un retino interposto potrebbero rappresentare una muratura, composta da un numero infinito di elementi a seconda della nostra soggettività e del sistema di conversione geometrico del software.
Passiamo ora all’ontologia BIM che, come definita dalla letteratura, genera considerazioni odierne e future per lo sviluppo della metodologia stessa verso nuovi orizzonti di progettazione e collaborazione integrata.
Ontologia BIM
Per ontologia si intende […] lo studio dell’essere come insieme degli enti, limitatamente a ciò che sembra esistere in concreto o risultare anche solo pensabile, dunque secondo quanto sembrerebbe attestato dai sensi o dalla psiche.
Come per l’essere, anche per quanto riguarda l’architettura e i sistemi informatici architettonici, si può parlare di ontologia. La metodologia BIM pone le sue basi proprio sui concetti di ontologia dell’architetturae ontologia informatica.
Tecnicamente, il termine ontologia informatica viene utilizzato per indicare il modo in cui viene elaborata una concettualizzazione in un determinato dominio, che altro non è che una struttura dati contenente le entità rilevanti e le relazioni che sussistono fra loro.
Facciamo riferimento, ad esempio, al dominio della disciplina architettonica. Un edificio può essere descritto da vari elementi tecnologici e non, messi in relazione fra loro mediante il piano e lo spazio di appartenenza o attraverso le relazioni di hosting. Lo stesso accade per i serramenti, che possono esistere solamente se contenuti in altri elementi come partizioni verticali o orizzontali.
Esempio del concetto di ontologia BIM in Archicad con Classificazioni e mappatura Classi IFC.
In pratica, le ontologie sono una tecnologia per la rappresentazione della conoscenza. Sono strettamente correlate a vocabolari definiti (come architettonico, strutturale impiantistico o infrastrutturale) per risolvere problemi, classificare e descrivere il modello di dati.
È proprio l’uso dell’ontologia che differenzia la metodologia BIM rispetto ai sistemi CAD. Più nello specifico, il BIM è fondato su relazioni semantiche fra object–oriented, ovvero formate da un oggetto indipendente e riutilizzabile, che contiene al suo interno tutti i dati e le informazioni relative a sé stesso. Però in questo caso parliamo di ontologia delle relazioni semantiche, passando da una rappresentazione per mezzo di linee a una realizzazione virtuale degli edifici.
In accostamento al building object, si dovrebbero utilizzare i termini:
- Intelligence, intesa come la capacità dell’oggetto di imitare il comportamento della progettazione logica;
- Behavior, in relazione alla capacità di rispondere a stimoli indotti nel caso in cui vengano modificati dei parametri.
Continua nel prossimo articolo: “Mappatura Tipi IFC“