Il BIM e la tecnologia GIS hanno in comune più aspetti di quanti potresti pensare, dalla filosofia ai database. Combinando insieme questi strumenti, si possono ottenere dei risultati interessanti in materia di Digital Twin.
Come ho conosciuto il GIS
Il mio primo incontro con la tecnologia GIS è stato durante il lavoro svolto all’interno del primo studio in cui sono stato assunto. Si parla di più di venti anni fa, quando la situazione lavorativa era ben diversa da quella attuale. Infatti, era abbastanza facile trovare lavoro con contratto a tempo indeterminato dopo la trafila del periodo di prova e del tempo determinato.
In quello studio ho appreso la professione, sia dal punto di vista progettuale che della pratica cantieristica, e si cercava di usare la tecnologia informatica nel modo migliore e più proficuo per la professione, utilizzando le nuove tecnologie senza troppe remore. Nello specifico, si era presentata la ghiotta occasione offerta dall’incarico ricevuto della redazione di una variante al Piano Regolatore di un Comune vicino: in questo caso, oltre alla variante, lo Studio si è occupato di trasformare il Piano Regolatore cartaceo in digitale, appoggiandosi proprio alla tecnologia GIS.
Trovo curioso come nella mia vita professionale io sia coinvolto in prima persona nelle transizioni: dal disegno a mano al CAD, un Piano Regolatore che passa da cartaceo al sistema informatico, dal CAD al BIM, dal rendering statico a quello in real-time, comunicare i progetti dalla pianta bidimensionale alla visita virtuale… Chissà cosa mi aspetterà negli anni a venire!
Tornando al Piano Regolatore, lo studio si è appoggiato ad ArcGIS della ESRI: rispetto alla soluzione offerta oggi, all’epoca non c’erano cloud o servizi web online, ci si appoggiava alla sola rete locale e ai computer per la gestione di tutti i dati. Il software (all’epoca non si chiamava ancora “applicazione”) era molto basico ma permetteva di importare gli shape file e di lavorarci in modo abbastanza agevole.
Continua nel prossimo articolo: “Gli shape file per la descrizione spaziale“