Intervista al Geom. Gian Martin Corso: utilizzatore e fan di Lumion
Abbiamo realizzato questa intervista ” a distanza” con uno dei nostri clienti utilizzatore di Lumion3D il quale con professionalità e tanta passione ha condiviso il suo tempo e il suo lavoro nell’ottica di divulgare la propria esperienza nell’utilizzo di Lumion. Quello che leggerete è frutto esclusivo delle sue impressioni e valutazioni tanto che, il sottoscritto (Andrea Faeti ndr), non si è permesso di cambiare o modificare una virgola. Un bell’articolo per tutti quelli che hanno la volontà di cambiare e mettersi in gioco con le nuove tecnologie. L’innovazione restituisce”valore” al lavoro del professionista e con Lumion, la visualizzazione è più veloce, efficace e di qualità. Potete inoltre trovare diversi lavori realizzati da Gian Martin nell’area showcase del sito lumion3d.it
Buona lettura.
1. Puoi presentare te stesso e la tua ditta?
Al momento, “la mia ditta” sono io. Mi occupo essenzialmente (quasi essenzialmente) di progettazione architettonica e delle sue “forme grafiche” per rappresentarla: disegni cad 2D e 3D, ricostruzioni tridimensionali di varia natura, rendering 3D (fotorealistici e non), fotoinserimenti e fotosimulazioni sia di esterni che d’interni e “così via discorrendo”. Ho un passato (da studente) in una nota Facoltà di Ingegneria italiana, ma (ora) sono Geometra. Principalmente, nella mia attività, utilizzo due software Sketchup Pro e Lumion Pro, con intermezzi su AutoCad LT e Photoshop E.. A parte questa “quaterna” mi piace sperimentare,in particolare nel campo della post-produzione, non disdegno perciò di andare a “caccia” di “geniali” App di natura grafica (sia free che a pagamento) tanto per sistemi operativi Windows e iOS che per sistemi Android. Tra le altre cose sono presente sui social network in modo “pervasivo” e gestisco personalmente il mio sito web al quale (guarda caso) si giunge attraverso due nomi a dominio : www.madeinsketchup.com e www.madeinlumion.com . Quello che ho descritto è il mio lavoro, ma è anche la mia passione ed il mio hobby. Si, è vero, sono “fortunato”.
2. Come hai scoperto Lumion?
Ho scoperto Lumion grazie ai social network, in particolare Facebook. Nel Social si trovano numerosi “gruppi” che trattano sia l’argomento Lumion in senso stretto, cioè dedicati esclusivamente al software, sia in senso lato, in sostanza si tratta di gruppi dedicati ad “altro software” nei quali, però, Lumion in qualche modo, “compare” (ad esempio) come motore di resa. In uno di questi gruppi, se la memoria non mi inganna, si tratta di un gruppo “egiziano”, mi sono imbattuto, in un giorno della mia “monotona” vita da “renderista”, in una versione demo del software, la 2.0, l’ho scaricata ed installata: <Gulp> <Boom> sono stati i miei primi commenti.
3. In caso di un precedente utilizzo, pensi che Lumion abbia migliorato nel corso degli anni (dalla v.1 alla v. 5)
Utilizzo Lumion (in modo assiduo e professionale) dalla versione 4, risalente al “lontano” 2014. Come accennato, ho avuto una precedente esperienza con una versione Demo del software anni fa, la versione 2.0 e già ne intravedevano le “grandi” potenzialità, che mi fecero sobbalzare sulla sedia difronte al computer <Gulp> <Boom>, per l’appunto. La “successione” di versioni che ho utilizzato hanno avuto sempre delle migliorie “importanti”, una su tutte l’erba in 3D, mi pare dalla 4 alla 5. A mio giudizio (personale e sindacabile) la svolta (vera) c’è stata con l’ultima versione, la numero 6. In questa ultima versione (con particolare riferimento alla Pro) sono stati fatti passi fondamentali (per usare un eufemismo) che consentono di utilizzare pienamente, e con soddisfazione, Lumion 3D per la produzione di “immagini fisse” (e/o di “filmati”) ad altissimo impatto “grafico ed emotivo”, si proprio così, anche “emotivo”. Da quest’ultimo aggiornamento, credo, che il distacco tra la versione Standard e la versione Professional si sia fatto sensibile.
4. Potresti darci un recente esempio di una reazione di un cliente quando hai usato Lumion?
Ciò che ho provato io: <Gulp> <Boom> a volte <Wooooooow>. Generalmente quando un cliente lo “pongo” difronte all’interfaccia del software e “vede”, dal vivo, la sua futura opera (spesso la sua casa) rimane impietrito (positivamente) ed uno strano sorriso si “stampa” sul suo volto incredulo. La cosa che colpisce maggiormente è il “movimento”, ad esempio vedere gli alberi che rispondono all’ambiente con i rami che si muovono al vento, per non parlare poi della “serenità” trasmessa dall’ondeggiare e “sciabordare” dell’acqua di una piscina. E’ un’esperienza “unica e mozzafiato” per il cliente, quasi come una serata in una SPA.
5. Perché usi Lumion?
Semplicemente perché, una volta scoperto, non se ne può più fare a meno. L’ho appreso per gradi, prima acquistando e lavorando molto con la versione “Standard”, poi, una volta consapevole del grande balzo in avanti della versione 6 Professional, passando (per l’appunto) a quest’ultima versione, con soddisfazione estrema. Per la serie mai “aggiornamento” fu più proficuo, utile, vantaggioso, efficace, fruttuoso e chi più ne ha più ne metta.
6. Quanto è importante la visualizzazione in generale?
E’ fondamentale. Si può anche concepire una grandissima opera architettonica ma se non si è in grado di mostrarla “in anteprima”, se non si è in grado di mostrare ciò che questa vuole trasmettere o ciò che il suo progettista, con essa, vuole trasmettere, non si va da nessuna parte. Anche grandi intuizioni possono naufragare impietosamente nella “pratica burocratica” se non ben corroborate da una grafica decente. In questo caso i software come Lumion ci aiutano, attenzione ci aiutano, non fanno “tutto loro”, come spesso si sente dire da committenti “aridi” nel saldare il “debito”. Vi è un’enorme differenza tra un’immagine fissa (e/o un filmato) di un’opera architettonica fatto “per dovere” e un’immagine fissa (e/o filmato) fatto con “passione”. La differenza è ben visibile anche all’occhio di un profano. Lumion è qui alla stregua di uno “scalpello” , che poi questo scalpello venga dato in mano a “Michelagnolo Buonarroti” o “Michelagnolo Rossi” (con tutto il rispetto per quest’ultimo), beh la differenza c’è e si vede.
7. Usi altri strumenti di visualizzazione?
Piuttosto che dire “usi”, posso rispondere con “ho usato”, nel senso che in genere realizzo due tipi di “prodotti finiti”, quelli tipicamente “fotorealistici” e quelli più prettamente “non fotorealistici”, altrimenti detti NPR (non-photorealistic rendering). Oramai, da poco più di un anno, uso per questo scopo “solamente” Sketchup Pro e Lumion Pro, con post-produzione in Photoshop E. e simili per le visualizzazioni finali. Prima di giungere a questi software, che ora fanno parte di me e del “mio modo” di concepire la visualizzazione architettonica, ho “attraversato” numerose “paludi” ricche di altri strumenti di visualizzazione, non faccio nomi perché si tratta, comunque, di ottimi prodotti che mi hanno accompagnato nella prima fase del mio percorso professionale ma che ora non uso più e per i quali sono stato, sempre, portatore sano di licenza. Alla fine della fiera, attualmente, tutte le mie risorse “fisiche e mentali” sono per “quei due” citati in precedenza, con buona pace di tutti.
8. Quali sono i principali vantaggi di Lumion? Cosa aggiunge alla tua ditta?
Il maggior vantaggio è quello di poter lavorare “in tempo reale” nel vero senso del termine, il contatto “fisico e visivo” su ciò che si vuole ottenere è immediato. I tempi di attesa sono ridotti all’osso, con la possibilità di mostrare al proprio committente (sia esso un addetto ai lavori o meno) un prodotto di altissimo pregio grafico molto velocemente. Un altro aspetto fondamentale (non affatto trascurabile) è la possibilità di riuscire a gestire file 3D di dimensioni “notevoli” in modo molto “snello e fluido” anche con hardware di non elevata potenza: penso alla moltitudine di “essenze vegetali” usate nei miei lavori che appesantirebbero qualunque altro software. Con Lumion no, è tutto molto (ma molto) più semplice. Ultimo, ma non ultimo, la “stabilità” del software, messo a dura prova con file complicatissimi per numero di poligoni, si è comportato in modo egregio, in sostanza non si è mai piantato, una roccia. Cosa è stato aggiunto alla mia ditta? Meno stress e più serenità.
9. I servizi della tua ditta verso i suoi clienti sono migliorati grazie a Lumion?
Enormemente, come già detto sono in grado di lavorare più speditamente, proporre al cliente una infinità di possibili visualizzazioni in tempi relativamente molto brevi. La gestione dei file non è snervante e questo ti consente di essere concentrato “solo” sul prodotto finale senza distrarre la mente da altro, ulteriore, stress.
10. Quale è la principale differenza tra il prima e il dopo l’uso di Lumion?
La fantasia, non ha più limiti. Prima dell’avvento di Lumion, nel mio flusso di lavoro (workflow per dirla come “quelli” che parlano bene) i limiti erano dovuti ai tempi “biblici” per realizzare dei rendering di qualità (siano essi di immagini fisse o di filmati), nonché il fatto che, a volte, era necessario limitarsi nella precisione della modellazione tridimensionale per non appesantire troppo il file, che diventava ingestibile, nel software di resa finale. Ecco, con Lumion, questo è un “lontano” ricordo, quasi sbiadito.
11. Stai applicando Lumion al processo BIM?
Si, riuscire a modificare un oggetto 3D all’interno del mio modellatore per eccellenza (Sketchup Pro, da me utilizzato come vero e proprio BIM) e poi, semplicemente premendo un tasto, aggiornarlo in Lumion è entusiasmante. Anche in questa ottica: velocità, semplicità e stabilità sono vocaboli oramai irrinunciabili.
12. Qualche consiglio per coloro che usano Lumion?
Lumion va “studiato” (attenzione non parlo di sapere utilizzare i comandi in modo pedissequo) mi riferisco al fatto che il software vada “capito”, si deve creare una sorta di “empatia” tra software e suo utilizzatore, solo così si è in grado di apprenderne (efficacemente) i suoi segreti, che ci sono. Per utilizzare “sapientemente” Lumion (ribadisco sapientemente) è necessario essere al tempo stesso fotografi e scenografi, ma anche registi e, perché no, sceneggiatori. Mai ci si deve limitare (se non di rado) ad una situazione di default proposta dal software, è necessario sperimentare sempre, continuamente e comunque. Un consiglio pratico? Beh, due. Il primo, Lumion vive di post-effetti, utilizzateli, non ve ne pentirete. Il secondo, a volte per ottenere dei risultati grafici di forte “impatto visivo” la strada più semplice non è quella giusta (ahimè). Ad esempio aprire, in Lumion, un file 3d nel formato “nativo” del suo modellatore (sia esso generico, sia esso un BIM) non è la strada più proficua seppur quella più semplice. Spesso passare per dei formati di interscambio (esportazione e relativa importazione), smanettando con le diverse opzioni, può rivelarsi sorprendente. E chi vuole intendere, intenda.
13.Quale pensi sia il ruolo di Lumion nel futuro?
Il software ha ancora grandi potenzialità da esprimere e, dunque, un elevato margine di miglioramento. Ho piena fiducia nei programmatori di Lumion, ritengo siano in grado di trovare (sempre) le migliori soluzioni che rendano il software insostituibile e presente capillarmente negli studi di architettura e simili, che diventi un “must” insomma. Confido, anche e molto, in noi “utilizzatori finali” che tutti i giorni lo abbiamo sotto gli occhi e siamo in grado, fornendo preziosi consigli, di “fare” creare un prodotto sempre più performante e pervasivo.