Quanto è centrale la “I” all’interno dell’acronimo BIM? Tantissimo! Le informazioni sono il cardine su cui ruota la filosofia BIM, che contraddistingue inequivocabilmente un “semplice” modello tridimensionale da un modello in cui sono presenti i dati degli oggetti che lo compongono.
Roberto, che barba! Già non è facile progettare con tutta la normativa edilizia in continuo aggiornamento, ora mi dici che devo inserire i dati all’interno di un disegno mentre progetto? Grazie, ma no grazie!
Forse è la risposta che darei anche io a chi mi dicesse di aggiungere alla pratica progettuale un ulteriore sforzo necessario a inserire all’interno del modello delle informazioni. Per fortuna la situazione è ben diversa e in questo caso “lo sforzo non sarà con noi”.
La documentazione di progetto
Prima tappa, doverosa, è la documentazione di progetto. Perché?
Perché se sei un progettista e/o lavori in uno studio, i dati identificativi di queste due figure vanno inseriti nel cartiglio della tavola di progetto, come i dati identificativi del proprietario e del sito in cui state intervenendo.
Tutti questi dati sono necessari e indispensabili per iniziare qualsiasi pratica edilizia e sono già nelle vostre mani: vanno semplicemente inseriti in Archicad per poterne sfruttare le automazioni nella fase di creazione delle tavole progettuali.
L’esempio che rende meglio l’idea è una situazione tipo. Dopo aver impaginato tutte le tavole ti prepari a creare tutti i pdf da portare alla revisione, quando ti chiamano al telefono per dirti che è cambiato il nominativo dell’Impresa esecutrice, solo il Signore sa il perché. Se hai seguito i consigli indicati nell’articolo citato poco fa, con la ricompilazione dei relativi meta dati nella finestra Info Progetto, la nuova intestazione si propagherà a tutti i testalini, senza ulteriori azioni da parte del progettista. In questo caso si tratta davvero di pochi minuti e si potranno creare i file pdf con i testalini corretti per l’orario di revisione concordato.

Gestire subito le informazioni
A differenza di un software di modellazione tridimensionale, quando si inizia a progettare con un software di BIM authoring ci si rende conto subito che, fin dalle prime azioni, gli oggetti disegnati contengono già molte informazioni.
Partendo proprio dall’inizio, quando ci si presenta lo schermo bianco di Archicad completamente vuoto, viene immediato partire disegnando i muri dell’immobile per ottenerne la pianta.
Selezionando lo strumento Muro e senza impostare nulla, utilizzando così le impostazioni predefinite dello strumento, posso tracciarne la lunghezza con due clic del mouse: uno per determinare il punto di inizio ed uno per il punto finale.
Con una semplice azione abbiamo però già qualche dato a nostra disposizione: oltre alla lunghezza appena tracciata, abbiamo lo spessore totale del muro, la sua composizione in strati con i relativi spessori e la sua altezza totale. Il primo e il secondo dato sono strettamente correlati e possono essere visualizzati e/o modificati agevolmente richiamando la finestra delle impostazioni del muro selezionato. Il terzo dato è invece, per impostazione predefinita, agganciato all’altezza impostata tra i piani, anch’essa modificabile a piacimento.
Un gesto col mouse, quattro dati. Ecco spiegato perché, quando penso al tempo speso nei disegni CAD architettonici, mi viene immediato il mal di testa!
Cambiando strumento, prendiamo come esempio l’azione di inserire un oggetto di arredo già presente nella libreria di Archicad all’interno del progetto: iniziando sempre dallo schermo bianco di partenza di Archicad, selezionando ad esempio una sedia dalla libreria incorporata di Archicad con un click del mouse si determina il punto di inserimento in pianta.
Lo stesso procedimento visto precedentemente con il muro si ripete anche con la sedia; con un singolo gesto abbiamo inserito l’oggetto nel progetto ottenendo altri dati a nostra disposizione: le due dimensioni in pianta (larghezza e lunghezza) ed i materiali di superficie associati ad esso.
Come avrete notato da questi due semplici esempi, ogni oggetto inserito all’interno del modello porta con sé una certa quantità di dati, diversamente da un software CAD che con questi gesti ci avrebbe permesso di tracciare solo delle primitive come una linea o un punto.