Ci spostiamo velocemente in cantiere, anche se casalingo. Prima di partire con la realizzazione bisogna pensare ai materiali. Cosa bisogna prendere? In che quantità? E a che prezzo? Soprattutto, come ottimizzare i tre processi che fanno capo a queste tre domande strettamente collegate?
Partiamo dal basamento: la scelta ricade sull’utilizzo di blocchi in calcestruzzo posati su un letto di ghiaia; i blocchi in questione sono lunghi 40 cm e il processo di ottimizzazione qui è facile: una larghezza di 3 blocchi porta una dimensione di 120 cm, mentre con una lunghezza di 9 blocchi otteniamo 360 cm. Ci sarà bisogno di fare dei tagli ai blocchi per ottenere il risultato? L’imperativo è quello di evitare di eseguire tagli perché questa lavorazione porta via del tempo e il tempo non è nostro amico, soprattutto quando non abbiamo gli strumenti adatti.
Per fortuna, come accennato, la soluzione in questo caso è semplice: 3 blocchi laterali interi sulla lunghezza più corta e altri 8 su quella più lunga. Quanti ne ordino? (3+8)x2 = 22. Facile, anche a memoria ce la siamo cavata senza troppa fatica.
Ora passiamo alle struttura portante fissa, così iniziamo a divertirci: le travi auto dimensionate a stima avranno sezione di 7×7 cm, posate direttamente sui blocchi; come ogni elemento in legno in commercio, anche loro hanno una lunghezza predefinita e bisogna iniziare a pensare allo sfrido. La prima soluzione, presa intuitivamente, è stata quella di seguire lo stesso schema preso per i blocchi: sul lato corto barre da 120 cm e sul lato lungo da 360 cm – (7+7) = 346 cm. Più due barre centrali per distribuire il carico della pavimentazione in mondo uniforme che saranno lunghe 120 – (7+7) = 106 cm. In totale arriviamo a 2 barre da 120 cm, 2 da 346 cm e altre 2 da 106 cm. Peccato che le barre in commercio con quella sezione siano vendute con lunghezza 400 cm e, sebbene quelle più lunghe previste in progetto ci stiano agevolmente, tutte le altre avrebbero comportato uno sfrido eccessivo e quindi un costo maggiore.
Opzione senza dubbio da abbandonare in favore di una soluzione che, oltre ad ottimizzare il processo, contenga i costi diminuendo il numero di barre e i tempi. Anche qui, ogni taglio richiede di prendere misure e usare il seghetto alternativo, tempo prezioso che si va ad aggiungere al costo dell’opera.
La seconda soluzione, più ragionata, porta a cambiare la struttura: invece di avere barre lunghe 346 cm, si passa a barre da 360 mentre le 4 barre corte saranno lunghe solo un metro, per ottimizzare gli sfridi e contenere i costi: i 6 cm che vado a togliere alla struttura che si va ad appoggiare sui blocchi alla fine tornano utili anche per lasciare lo spazio necessario alla rotazione della struttura della pavimentazione soprastante. Valutazioni che potete fare correttamente prima di arrivare sul posto in cantiere, se avete un modello tridimensionale BIM a vostra disposizione.
La struttura secondaria che regge la pavimentazione, giusto per non annoiarsi mai, ha richiesto un approccio simile alla prima soluzione pensata per la struttura portante, perché le barre in commercio della sezione scelta sono lunghe solo 300 cm e non 400. Vi evito i conti fatti, immagino che abbiate capito dove voglio arrivare.
Ma prima, vi pongo una domanda (che in realtà mi sono posto prima io): quante viti servono? Più di 200 e con lunghezze diverse!
Ora, se per questo semplice progetto abbiamo visto che, con qualche accortezza, si può rendere più economico e ottimizzato il progetto, lascio a voi immaginare cosa comporta questo processo in un cantiere edilizio.
Tracciare i costi con gli Abachi di Archicad
Dobbiamo ora affrontare una questione non di poco conto, che può essere risolta in modo semplice e veloce grazie al BIM: tenere traccia del costo, operazione che diventa semplice con lo strumento abachi di Archicad, un gioco da ragazzi che permette di sapere in anticipo i costi dei materiali avendo a disposizione la possibilità di ottenere le quantità dei materiali impiegati. Fino alla vite, se vogliamo essere precisi.
Solo grazie al BIM riesco a ottenere i maggiori vantaggi: se devo perdere tempo per fare i necessari conti per qualcosa di così semplice come il mio progetto casalingo, al conto della spesa avrei pure dovuto aggiungere il mio costo orario se avessi dovuto farlo a mano.
Continua nel prossimo articolo: “BIM attorno a noi“