Pagellone delle novità BIM verso il 2024 (parte 3)
I bocciati: realtà virtuale e Metaverso
Nonostante le grandi premesse, i nostri primi protagonisti sono proprio la realtà virtuale e il Metaverso. La loro storia, partita con mille promesse, si è andata a scontrare con la realtà, e non quella virtuale. È stata proprio la tecnologia ad arrestare la loro corsa, quella che sulla carta doveva esser la loro migliore alleata. Le richieste hardware, nonostante i continui progressi in tema di potenza computazionale, rimangono elevatissime e non certamente alla portata di tutti.
Abbiamo alcuni esempi di come queste tecnologie siano state abbandonate proprio da alcune aziende che sono passate direttamente ai fatti: Microsoft ha chiuso AltSpaceVR, l’ambiente sociale in realtà virtuale acquistato nel 2017, e a ruota l’intero dipartimento per lo sviluppo del suo cosiddetto metaverso industriale, licenziando circa 100 persone. A marzo del 2023 Disney ha chiuso la sua divisione dedicata al metaverso, che era stato presentato come la nuova generazione di narrazione e costruzione delle esperienze per gli appassionati dell’universo Disney e delle sue tante proprietà rilevate negli anni, da Pixar a Marvel.
Non soltanto il settore privato sta perdendo fiducia nel Metaverso, anche il pubblico sta seguendo la stessa strada: a gennaio la Commissione europea ha messo nel congelatore il suo metaverso, la piattaforma interattiva parte di un programma internazionale di investimenti in tecnologie, ricerca, salute ed energia verde denominato Global Gateway.
Altra spallata al Metaverso arriva proprio da Meta, a Maggio 2023, con un comunicato ufficiale: stop alla creazione degli eventi sul Metaverso tramite la sua piattaforma Horizon Worlds, togliendo l’opzione per organizzarli e di incontrare altri utenti all’interno di essa. Anche Apple (a giugno) ha spostato l’attenzione dalla realtà virtuale (alias Metaverso) alla realtà aumentata con la presentazione del Vision Pro ed il punto di vista del suo CEO Tim Cook.
L’unico esperimento di Metaverso davvero funzionante e di successo, ad oggi, sembra essere Minecraft: è un gioco ma anche un universo facilmente esplorabile con la possibilità di costruire e creare, il tutto senza cercare di essere eccessivamente realistico e con grafica semplificata, cosa che a sua volta risolve intelligentemente la questione delle richieste hardware.
Per i più curiosi, segnalo l’approfondimento di Simone Arcagni, docente di nuovi media all’Università di Palermo, nel suo nuovo libro La zona oscura. Filosofia del metaverso (Luiss University Press) in cui traccia la storia del concetto di Metaverso cercando di disancorarlo dalle interpretazioni più semplicistiche e stereotipate, spesso alimentate dalle mode, e mettendo in luce significati culturali e tecnologici molto più profondi.
Credits: blog.archicad.it/Roberto Marin