Geometria del patrimonio storico
Geometria del patrimonio storico
Non ci sono strumenti BIM nativi parametrici dedicati a restituire gli elementi tipologici degli edifici storici, c’è poco da girarci intorno. All’interno dei software di BIM authoring, essendo nati e cresciuti relativamente di recente, non possiamo che trovare strumenti nativi dedicati a geometrie coeve come pilastri, travi e solai.
Se guardiamo al passato possiamo pensare alle volte, elemento tipologico che chiunque di noi ha incontrato almeno una volta nella sua vita di professionista e non: sarebbe tanto bello avere due o tre tipi di volta valevoli per tutto il territorio italiano, invece ne esiste quasi una tipologia per Regione.
Oppure alla capriata: nella fattispecie posso portare una mia esperienza diretta con un edificio di nuova edificazione. Essendo questo edificio inserito in un contesto storico, l’idea progettuale verteva sull’utilizzo della capriata lasciata a vista per coprire tutta la lunghezza dell’edificio, con pianta a forma di ”L”.
Utilizzando la filosofia BIM, mi sono trovato di fronte a due strade: affidarmi alla modellazione diretta di ogni elemento costruttivo della capriata, definendone dimensioni, materiali e proprietà oppure utilizzare un oggetto capriata singolo a cui poi associare le relative informazioni tecniche. Ho preferito questa seconda strada: essendo in fase progettuale iniziale, non era ancora stata dimensionata strutturalmente, in più il bilancio tra tempo impiegato nella modellazione per avere un twin copy della capriata e la traduzione informativa dell’oggetto era a netto favore di quest’ultima. Banalmente, il tempo impiegato a modellare un twincopy di una lampadina vale tanto quando utilizzare una generica lampadina e associarci tutte le informazioni necessarie? Nel caso specifico della capriata ho importato un modello scelto nel catalogo 3D Warehouse, impostato le corrette dimensioni e replicato 20 volte (il numero di capriate necessarie per coprire l’intera lunghezza del tetto) e demandato alla relativa scheda informativa tutti i dettagli del caso.
Nel caso di un edificio storico, non me la sarei potuto cavare così facilmente… Pensiamo anche solo alla deformazione che potrebbe avere questa capriata: non è solo un’informazione sul dissesto statico dell’elemento portante, ci racconta il momento storico in cui è costruita a partire dal tipo di capriata, ad esempio, e la deformazione ci potrebbe raccontare che questa è la reazione a un dissesto che probabilmente deriva da un cedimento in un altro punto dell’edificio.
E gli affreschi? Come li gestisco? Non si tratta di una semplice superficie di cui posso scegliere il materiale e il colore, qui si tratta di qualcosa di più complesso, a partire dalla semplice decorazione pittorica fino ad arrivare ai meravigliosi trompe-l’œil utilizzati da artisti come Giotto nella Cappella degli Scrovegni di Padova.
Non spaventatevi: per fortuna con Archicad siamo già molto fortunati, perché è un software di BIM authoring estremamente flessibile che permette di ottenere degli ottimi risultati con un uso “sportivo” degli strumenti di serie. Affrontiamo il tema informativo e arriviamo infine alle risorse che ci offre Archicad.
Informazioni nel patrimonio storico
Ho introdotto il tema con l’esempio della capriata e a questo punto lo possiamo sviluppare: il BIM non si occupa di creare dei modellini o dei modelli fotorealistici di un edificio, la missione è ben diversa e più ampia. Si tratta di comunicare le informazioni anche attraverso le geometrie.
In Archicad avrete di già scoperto che le informazioni di un oggetto non solo legate allo strumento che utilizzo per crearlo: se uso lo strumento solaio per creare un contosoffitto, saranno le informazioni a indicarmi che quello è un controsoffitto, non lo strumento utilizzato per crearlo.
Abbiamo a disposizione uno strumento flessibile per aggirare i problemi architettonici, anche di tipo storico, che però possono ripresentarsi quando si parla di interscambio di dati: il nostro amico IFC (che non è l’unico file di interscambio di dati) ad esempio, non è strutturato per elementi tipologici storici. Questo utilissimo strumento è nato in un contesto in cui non si è pensato agli edifici storici (anche se presumo verrà sviluppato anche in questo senso), proprio come i software di BIM authoring. Di conseguenza non troviamo la classificazione “Vault” per le volte, anche se esiste la possibilità di utilizzare un “object type” definito dall’utente, altro esempio dell’importanza della flessibilità degli strumenti.
Gli spunti su cui lavorare sono molti: per fortuna non siamo soli. Graphisoft Italia, infatti, ci mette a disposizione una serie di risorse molto preziosa per lavorare con il patrimonio storico.
Strumenti hBIM per la gestione del costruito
Il tema è complesso e molto intrigante per chi è appassionato di tecnologia applicata all’architettura. Questa è davvero la frontiera del BIM e, quando il gioco si fa duro, i duri iniziano a giocare. Qui scende in campo direttamente Graphisoft Italia, che si erge a pioniere del tema con le sue risorse dedicate all’HBIM.
Si tratta di un progetto di ampio respiro, avviato con un ciclo di webinar gratuiti dedicati all’HBIM: i primi tre appuntamenti ad aprile 2024, altri tre a settembre. Fra i temi affrontati:
- Introduzione all’hBIM e consigli pratici per la trattazione di elementi geometrici complessi;
- I casi studio del palazzo Bocca Trezza a Verona e del Liceo ginnasio statale Daniele Manin a Cremona;
- La nuova libreria hBIM di Archicad (ne parliamo sotto nel dettaglio);
- Le nuvole di punti;
- La gestione dei fenomeni di degrado;
- L’archeologia col BIM e fotogrammetria.
Ve ne parlo perché tutte le registrazioni saranno rese disponibili al termine degli eventi in una pagina dedicata insieme ad altre risorse di vario tipo. È quello che mi piace definire “il Portale hBIM di Graphisoft Italia”: un contenitore di strumenti utili e potenti per progettare con il patrimonio storico.
La nuova libreria hBIM di Archicad
Una libreria hBIM è supporto fondamentale di ogni progetto, perché rende più semplici e veloci le attività di restituzione delle geometrie complesse e irregolari nell’edificato storico. Graphisoft Italia presenta la libreria sviluppata dall’arch. Mario Ambrogi (anche relatore dei webinar formativi) e Openview Solutions. Si tratta di una versione rivista e ampliata con 23 oggetti GDL di cui 9 mai presentati al pubblico, che potrai utilizzare per i tuoi progetti. La libreria è gratuita per tutti gli utenti Archiclub e propone una demo con 3 oggetti anche per chi non è utente.
Rimanendo sui temi trattati in questo articolo e sugli interrogativi che abbiamo sollevato, troverai:
- L’oggetto dedicato agli affreschi e/o degradi che permette di caricare l’immagine, la sua deformazione, il ritaglio e la trasparenza se l‘immagine è in formato PNG;
- L’oggetto nicchia potenziato con vari tipi di arco (policentrico, a tutto sesto, a sesto acuto, ecc.) deformabili, con la possibilità di gestire la strombatura laterale e perimetrale.
Ho avuto il piacere di affrontare questo tema anche in un episodio del podcast Archicad Talks insieme all’arch. Mario Ambrogi, artefice di buona parte delle nuove risorse hBIM per Archicad.
La tecnologia BIM ci sta aprendo un ventaglio immenso di possibilità per la valorizzazione del nostro patrimonio edilizio e storico Non so voi, ma io non vedo l’ora di entrare nel mondo hBIM in compagnia di Graphisoft Italia.
Credits: Roberto Marin/ blog.archicad.it