Normalmente, in una pratica edilizia come quella accennata in introduzione, quando il tecnico incaricato è riuscito a trovare i riferimenti normativi e stabilire se una pratica di accertamento di conformità può essere presentata all’ufficio tecnico del comune, viene nominato un tecnico comunale per l’istruttoria. Si tratta di una persona addetta a raccogliere tutte le informazioni necessarie dal digitale al cartaceo, per poter continuare nella procedura.
Infatti, in principio la pratica che viene aperta dal professionista nasce in formato completamente digitale. Viene presentata allo sportello tramite apposito portale informatico, compilando accuratamente tutti i numerosi campi necessari, che comprendono generalità del proprietario, del progettista, localizzazione dell’immobile, assunzioni di responsabilità e molto altro. Solo dopo viene richiesta la copia di cortesia in cartaceo. E pazienza.
Per completare la procedura, la copia cartacea in questione servirà al tecnico comunale per il controllo manuale del rispetto del progetto alla normativa vigente. Questo passaggio è necessario affinché ne venga poi archiviata un’altra copia cartacea, a carico del professionista, ma completa di tutti gli appunti necessari presi direttamente sugli elaborati grafici cartacei.
È chiaro, a questo punto l’enorme dispendio di tempo a tutti i livelli, partendo dalla ricerca della normativa su un regolamento edilizio scansionato, al controllo della pratica in formato cartaceo.
Pratiche edilizie digitali
Come sapete non sono un grande fan dei file in formato DWG, perché li associo alla prassi di cui sopra proprio per manifesta inferiorità tecnologica. Nel mondo BIM, le cose sono molto diverse: i dati, oltre ad essere importanti nel progetto stesso, possono essere trasferiti in vari formati che comunicano con facilità all’interno della filosofia openBIM.
Ad esempio, partendo dalle basi, in Archicad è ben nota la possibilità di inserire le generalità del progettista, del proprietario, la localizzazione con tanto di coordinate, l’impresa e molto altro ancora. Queste informazioni di progetto si possono inserire seguendo il menu Archivio, selezionando la voce Info, ed infine Info progetto. Inoltre, la maggior parte dei testi che vengono inseriti sono disponibili per l’uso come voci di Testo automatico, tanto nelle Viste Modello quanto nei Layout.
Come ci spiega Luca Manelli in questo video, queste informazioni possono essere anche esportate da un file all’altro di Archicad tramite l’esportazione e l’importazione di un file XML.
Una volta inserite nel modello in Archicad ed esportate, le informazioni si possono utilizzare sia per popolare i relativi campi nell’applicativo online del Comune quando si invia la domanda della pratica edilizia, sia per leggere, ad esempio, un file IFC. E no, non è fantascienza.
Chi si occupa o si è occupato degli Attestati di Prestazione Energetica ha utilizzato un meccanismo simile tramite l’upload di un file XML, generato dall’applicativo usato per i calcoli energetici; esperimento perfettamente funzionante, ma che, per ora, non è ancora approdato in questa branca dell’edilizia.
Sarebbe davvero utile, perché porterebbe una riduzione ad un solo punto di ingresso per le informazioni ed eviterebbe di doverle inserire più volte, diminuendo così le possibilità di errore e recuperando tempo prezioso.
Continua nel prossimo articolo: “La verifica digitale dei progetti nelle PA“
