Tornando all’obiettivo dell’articolo e del caso studio, sapete bene che il rilevo non è fatto solo di dati metrici su cui basare il modello, ma anche di tutta una serie di dati immateriali che servono al lavoro creativo degli architetti.
Questi dati immateriali li catturo di solito con due modalità: questo è una falsariga del mio workflow di cui potete liberamente trarre ispirazione o modificare a vostro piacimento.
La Bubble View
La prima modalità di cattura è la realizzazione di una Bubble view o Immagine a 360°: per chi non la conoscesse, si tratta di una tecnica che cattura un campo visivo completo a 360 gradi di un ambiente in un unico scatto. Questo tipi di visualizzazioni riescono a catturare tantissime informazioni in un unico file cristallizzando l’ambiente nel momento dello scatto e rendendolo navigabile in un secondo momento. Per effettuare questo tipo di foto ci vuole un’attrezzatura adatta, come ad esempio un treppiede e una fotocamera per riprese a 360°. Personalmente sto tenendo d’occhio la fotocamera Insta360 X3, che non ha proprio un costo accessibile, ma che consente di avere un hardware dedicato a questo tipo di riprese.
Per chi come me però preferisce soluzioni più versatili la soluzione migliore è avere un gimbal come l’Insta360 Flow che oltre alle foto a 360° ha molte altre funzioni e l’investimento può cadere in più ambiti di vita quotidiani.
Una volta posizionato il dispositivo al centro di uno spazio e collegato al tablet, in pochi secondi posso registrare lo stato di fatto e in altri contesti anche i progressi della costruzione per un’intera stanza con un enorme risparmio di tempo.
Volendo si può utilizzare per registrare promemoria mentre si sta camminando attraverso uno spazio e, poiché i video possono essere ricomposti più tardi in ufficio, è possibile visualizzare, in un secondo momento, delle aree parzialmente ignorate nel corso della visita. I dati ricavati possono essere esportati e inviati al cliente per discuterne o per fornire aggiornamenti generali sullo stato di avanzamento dei lavori. In assenza di queste tecnologie, mi affido all’utilizzo combinato di immagini panoramiche e video fatti dallo smartphone.
L’intervista
La seconda modalità è quella di effettuare una specie di intervista o, come dicono quelli bravi, un brief: il mio consiglio personale è quello di partire dall’ufficio con una serie di domande che riguardano il progetto e tenerle appuntate sul classico foglio di carta o meglio su proprio tablet che poi andrete a compilare con le risposte che avrete ricevuto durante il sopralluogo.
Con l’esperienza nell’utilizzo di questo sistema potrete constatare che alcune domande sono ripetitive al variare dei clienti, queste potranno diventare uno standard che vi permetterà di creare un modello, mentre altre domande saranno necessariamente ritagliate sul singolo progetto.
Di recente ho implementato anche la registrazione vocale dell’incontro, previo beneplacito del cliente: la registrazione può essere effettuata dal nostro smartphone senza problemi e senza preoccuparsi della qualità. Questa tecnica consente di cogliere anche le inflessioni, le risate o le pause dubbiose all’interno dell’incontro, permettendo di dare molto più significato ai dati raccolti e di avere il quadro completo e consultabile in un secondo momento.
La totalità dei dati
Come avete potuto leggere in questo articolo, ci sono tantissimi dati che possono essere colti in un semplice sopralluogo di lavoro. Vi ho elencato tutta una serie di sistemi, escamotage e tecnologie che spero possano venirvi utili nel vostro lavoro. L’importante, come nella filosofia BIM, è trovare il giusto equilibrio nel vostro workflow.