Pagellone delle novità BIM verso il 2024
Le novità BIM promosse
Intelligenza Artificiale
L’Intelligenza Artificiale si è fatta sempre più spazio nel mondo delle costruzioni, a vari livelli e attraverso diverse modalità di intervento. Non credo però che, allo stato attuale, il nome scelto per questa tecnologia sia calzante: sono strumenti che non hanno una loro capacità cognitiva, per questo preferisco definirli acceleratori, in quanto funzionano benissimo per sbrigare azioni ripetitive e/o fornire basi in modo rapido su cui sviluppare le soluzioni.
Nel nostro mondo progettuale sono nati moltissimi tool adatti ad accelerare il lavoro e finalmente sono stati implementati anche in Archicad: nel mese di novembre è stato annunciato l’add-on AI Visualizer, che permette di accelerare la fase di concept del progetto. Basato su Stable Diffusion (un modello di apprendimento automatico pubblicato nel 2022), permette di generare delle immagini partendo dalla vista del modello concettuale realizzato in Archicad.
Il workflow è molto semplice e utilizzabile senza uscire da Archicad: impostata la vista del modello concettuale, si passa all’immancabile prompt di testo in cui scrivere l’idea (come ad esempio “Casa moderna in cemento”) per ottenere un’immagine renderizzata del modello concettuale, con i materiali scelti. Non vi piace? Vi basterà sistemare il testo del prompt e avrete una nuova soluzione con un altro materiale, come ad esempio legno o mattone. Una notevole accelerazione della fase di ideazione concettuale, che spesso porta via un bel po’ di tempo. Una volta scelta e discussa la bozza di idea con il cliente, si potrà successivamente partire con la progettazione vera e propria del modello BIM.
Tornando all’argomento generale dell’intelligenza Artificiale, ci sono alcune considerazioni che vorrei sottolineare. Credo che chi segua da vicino le vicende sulle tecnologie di grande impatto nei vari settori abbia riconosciuto la nascita di due team: Adottivi e Riflessivi.
Al di là delle considerazioni che possono nascere dalle due fazioni, ad oggi, credo che tutti siano d’accordo sul fatto che la tecnologia attuale non sia ancora arrivata al punto di rendere un’auto in grado di guidarsi da sola. Pertanto, penso che per ora questa tecnologia sia molto lontana dallo scenario dove un algoritmo sarà in grado di sostituire un architetto professionista. Rimane il fatto che se già il workflow ha subito un ampio cambiamento con il passaggio dal CAD al BIM, lo stesso processo progettuale subirà un’ulteriore cambiamento radicale, portando il ruolo dell’architetto a una nuova evoluzione.
Digital Twin
L’adozione dei Digital Twin nel mondo delle costruzioni sta diventando sempre più fondamentale. Il loro arrivo era inevitabile, vista la progressiva adozione della filosofia BIM. Creando un modello tridimensionale informatizzato, penso venga naturale cercare di utilizzarlo per altri scopi, oltre a quelli previsti dalle modalità di consegna della documentazione.
Un esempio di impiego lo troviamo nella gestione delle case passive: come sapete, il campo di adozione di questa tecnologia avviene proprio durante la lunga fase di utilizzo dell’edificio e l’implementazione dei digital twin nelle case passive offre grandi possibilità. Non è nel mio intento parlare di come si progetta e di come si costruisce una casa passiva; piuttosto, voglio portare l’attenzione sulla parte che sfugge nell’ecosistema energetico di queste costruzioni: i loro abitanti.
In un caso studio, si è pensato di tenere monitorata una casa passiva, progettata e costruita con tutti i crismi, una volta che gli abitanti si fossero insediati. Considerate che questo caso era stato studiato agli albori delle case passive e prima che nascesse il concetto di digital twin. Il risultato fu sorprendente: la casa passiva non stava funzionando, rendeva quanto una casa normale.
Qual era il problema? I residenti abitavano la casa passiva con le stesse abitudini che avevano nelle case tradizionali, vanificando di fatto tutto il lavoro svolto.
Capite bene che la possibilità di poter non solo monitorare ma anche agire in modo opportuno sui vari impianti della casa, anche da remoto, rende il sistema più efficiente: gli utenti possono monitorare le prestazioni, prevedere e identificare potenziali problemi, consentendo di ottimizzare la manutenzione e la gestione dell’oggetto fisico. In questo settore BIMx ha grandi potenzialità e lo possiamo vedere dal lavoro dello studio Minnucci Associati che lo ha utilizzato per connettere il Twin Model visualizzato su tablet a una serie di sistemi di terze parti come SAP, MBS, database, e chiamate VoIP.
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Credits: blog.archicad.it/Roberto Marin