Pagellone delle novità BIM verso il 2024 (parte 2)
In questo articolo continuiamo a parlare delle novità BIM verso il 2024, se vi siete persi l’articolo precedente lo potete trovare qui: Pagellone delle novità BIM verso il 2024
Robotica
So che i colleghi e lettori della mia età, cresciuti a pane e robottoni, appena leggono la parola robot corrono con il pensiero al Gundam gigante semovente di Yokohama. Sorridendo e sussurrando: «Ci siamo!»
Non ancora, in realtà, ma non disperiamo. Un anno fa molte delle tecnologie odierne pensavamo fossero molto lontane… ad esempio, un escavatore autonomo che costruisce muri di contenimento a secco in pietra lo avreste pensato? No, vero? Nemmeno io! E invece è tra noi, e ha anche un nome: HEAP, acronimo di Hydraulic Excavator for an Autonomous Purpose, realizzato dal Politecnico federale di Zurigo. Ah, dimenticavo: è in grado anche di scegliersi da solo i massi da utilizzare determinando la posizione migliore per ogni pietra e collocandola in modo da rispettare il progetto.
Con HEAP si allarga la famiglia di robot amici assieme a TyBOT (che lega il tondo per cemento armato), Dusty (che stampa i layout sulle superfici di costruzione) e Tela (che automatizza il processo di finitura del muro a secco).
Cè poi l’esoscheletro Apogee, in grado di aiutare il lavoratore che lo indossa, alleggerendo il carico fino a 30 kg durante ogni movimento, ideale quindi per i settori come la logistica, l’edilizia o l’assistenza ai malati.
Scan to BIM
Sappiamo bene che nella professione è difficile che ci venga proposto di progettare un edificio partendo dall’idilliaco campo da calcio, senza vincoli, tanto bello quando si deve progettare in facoltà, ma che abbiamo imparato a riconoscere come qualcosa di decisamente poco realistico. Nella professione si parte quasi sempre da una situazione esistente, dal costruito reale, che va rilevato, conosciuto e documentato.
Per conoscere il costruito e farlo diventare parte integrante della nostra progettazione, si sta facendo avanti la tecnologia SLAM, nata per la robotica, e utilizzata con promettenti risultati. Presente anche nel rilievo del costruito, utilizza la tecnologia LiDAR per la localizzazione e mappatura simultanea, con il notevole vantaggio di passare senza soluzione di continuità dalla scansione a piedi e quella stazionaria mentre si acquisiscono immagini a 360°.
A fare tutto questo c’è un simpatico oggettino tecnologico: si tratta del Faro Orbis Mobile Scanner, di recente produzione, che va al pari con Faro Sphere XG, l’ultima versione della piattaforma di realtà digitale basata su cloud, che unisce tutti questi dati in un unico luogo.
Non è il solo strumento a disposizione: anche nel settore dell’edilizia la tecnologia sta facendo passi da gigante, diventando leggera e sempre più alla portata di tutti, appoggiandosi a uno strumento che abbiamo sempre con noi: lo smartphone, grazie a LiDAR e agli sviluppatori che stanno usando queste caratteristiche hardware per creare app dedicate al settore edile e progettuale.
In questo senso è molto appetibile l’app gratuita iRhino3D, che abbraccia le API Roomplan di Apple permettendo di generare un modello 3D di uno spazio interno in pochi secondi, producendo l’output NURBS che può esser salvato come file 3DM e organizzato in livelli come pareti, armadi, mobili ecc.
Credits: blog.archicad.it/Roberto Marin