HBIM e il supporto specializzato della Libreria dedicata
Prosegue la serie di approfondimenti sulle sfide progettuali relative al restauro o alla gestione di edifici storici. Se sei interessato alla cultura digitale per una progettazione efficace del patrimonio storico, in questa serie di articoli troverai spunti e soluzioni sugli usi e sulle competenze richiesti in questo settore. Oggi ci concentreremo sulla creazione della Libreria hBIM e sul suo supporto fondamentale.
Un nuovo livello di contributo con la nuova Libreria hBIM
Nell’articolo precedente abbiamo introdotto un nuovo modo di guardare alle funzionalità di Archicad che ti permetterà di superare definitivamente l’apparente inadeguatezza dell’approccio parametrico rispetto alle complesse necessità morfologiche del contesto hBIM. Come dicevamo, se dimenticherai la denominazione specifica di ciascuno strumento e inizierai a focalizzarti unicamente sui principi geometrici ed estrusivi che descrive, la suite di modellazione nativa ti apparirà già di per sé enormemente più ricca di quanto non sembri a un primo sguardo e, in definitiva, molto meno distante dalle esigenze del patrimonio storico.
Oggi, aggiungeremo un altro tassello fondamentale a questo processo di sistematizzazione tipologica, affiancando alle insospettabili potenzialità geometriche degli strumenti di default il contributo prezioso delle librerie parametriche integrative, e in modo particolare, della nuova Libreria hBIM per Archicad. Prima di procedere, però, penso di sapere a cosa stai pensando. Se hai accolto con entusiasmo la mia sfida enigmistica nell’articolo precedente probabilmente vorrai verificare anzitutto le soluzioni ai cinque esercizi che ti ho proposto.
Le soluzioni dell’enigma sugli strumenti
Cominciamo da qui, dunque, e naturalmente, se non l’hai già fatto, ti invito a recuperare l’articolo precedente prima di proseguire. Spoiler alert!
1. Colonnato per chiostro con muretto a delimitazione perimetrale
Sono certo che tu non abbia avuto grosse difficoltà a individuare lo strumento Parapetto anche se la realizzazione richiede in effetti un po’ di dimestichezza con le sue componenti. In questo caso ho utilizzato due diversi Profili Complessi:
- Il primo definisce lo sviluppo estrusivo del muretto inferiore tracciato come Traversa o Corrimano ed esteso oltre il punto terminale con l’aggetto delle Estremità;
- Il secondo è applicato su Colonnine e Piantoni attraverso il componente nativo di rivoluzione e distribuisce parametricamente gli elementi verticali lungo lo sviluppo.
Dal menu di Editazione è inoltre possibile modificare localmente le singole parti o finanche eliminare segmenti specifici del tracciato per introdurre ulteriori aperture. Ovviamente potremmo anche modellare le colonne a parte con qualsiasi altro strumento per poi salvarle come componenti Parapetto da ospitare all’interno del sistema gerarchico. Le possibilità sono infinite. Vuoi provare con colonnine tortili binate? Io ho già qualche idea, ma questo è un altro esercizio.
2. Cornice a geometria libera per specchiature lapidee o affrescate
Qui forse è un po’ più difficile indovinare anche se la realizzazione risulterà piuttosto rapida una volta individuato lo strumento. Come forse avrai intuito, si tratta di un semplice CurtainWall planare definito attraverso il perimetro; un’operazione resa ancora più immediata dal fantastico contributo della Bacchetta Magica. Non c’è alcuno schema iterativo ovviamente: la cornice è restituita da un semplice Profilo Complesso applicato allo sviluppo perimetrale. Se vorremo campire la specchiatura è inoltre possibile integrare in automatico un pannello riempitivo su cui mappare specifiche superfici dal catalogo. Ricordati, infine, che il CurtainWall è uno dei pochissimi strumenti di Archicad che ti permette di muoverti liberamente nello spazio; potrai quindi utilizzarlo su qualsiasi piano geometrico, verticale, orizzontale o inclinato che sia.
3. Catena per tirantature metalliche con sviluppo e capochiave variabili
Anche in questo caso è piuttosto semplice individuare lo strumento Parapetto ma la restituzione esatta richiede in effetti un discreto livello di esperienza. Per consentire l’inserimento parametrico dei capochiave al termine dello sviluppo lineare della fune la soluzione più raffinata prevede l’utilizzo di un componente Estremità. Attraverso le risorse native di Archicad, tuttavia, riuscirai al massimo a configurare teste a paletto o a piastra geometricamente molto schematiche. Per predisporre capochiave più complessi dovremo quindi modellarli a parti e salvarli come componente. Agli utenti più esperti non sarà sfuggito che ciò non è apparentemente possibile perché la funzione “salva selezione come” non ospita l’opzione Estremità. Per poterlo utilizzare dovremo quindi assegnare manualmente la significazione del componente aprendo l’oggetto nella finestra GDL e selezionando il relativo Sottotipo dal menu Dettagli.
4. Soffitto ligneo cassettonato con specchiature a rosetta
Ancora una volta, molto semplice la diagnosi, un po’ più complessa la restituzione. Come probabilmente avrai intuito si tratta anche qui di un semplice CurtainWall planare, in questo caso posizionato sul piano orizzontale. La griglia dei travetti è definita parametricamente attraverso lo Schema con il supporto dei Profili Complessi. Naturalmente non esistono specchiature a rosetta tra le risorse native e dovremo quindi crearne una ad hoc modellandola e salvandola come componente Pannello da ospitare all’interno dell’omonima finestra. Ricordati inoltre che nella modalità di Editazione potrai intervenire localmente per modificare il tracciato delle aste anche a disegno irregolare e variabilizzare la distribuzione dei pannelli integrando diverse finiture e decori su specifiche specchiature.
5. Nicchia ad arco con sguinciature e sviluppo variabili
Ho inserito per ultimo questo tema perché credo sia il più complesso da individuare e, per una volta, piuttosto impegnativo anche da realizzare con una strategia pienamente parametrica. La geometria molto articolata dell’apertura dovrebbe averti portato a escludere sia Porta/Finestra sia Forometria. In effetti ho realizzato la nicchia attraverso lo strumento Trave con Segmenti rastremati a Profilo Complesso parametrico. Le diverse valorizzazioni della sezione e del Modificatore collocato sul filo inferiore producono molto efficacemente le sguinciature sui quattro lati all’imboccatura del foro per poi proseguire uniformemente nel Segmento successivo a chiusura della nicchia. E per concludere in bellezza, ti basterà associare una Priorità di Intersezione molto alta al materiale che definisce il vuoto per generare l’apertura senza nemmeno dover operare con gli Elementi Solidi. Et voilà.
Come è andata? Se hai individuato correttamente gli strumenti nella maggior parte degli esercizi sei già a metà dell’opera. Se poi sei anche riuscito a riprodurli efficacemente, complimenti! Hai dimostrato la consapevolezza e la creatività necessarie per poterti districare con successo nelle imprevedibili sfide morfologiche che il patrimonio storico non manca mai di sottoporci. Potrai inoltre fregiarti dell’invidiabile e sedicente appellativo di BIM Master per l’acclarata capacità di gestire gli strumenti più complessi di Archicad, una competenza fondamentale che potrai utilizzare ben al di là del contesto Heritage.
Se, invece, non hai indovinato o non sei riuscito a restituire efficacemente questi elementi, non disperare. Nell’ebook Guida Completa al Restauro con l’hBIM, che presto troverai gratuitamente nel portale Graphisoft Italia dedicato, troverai centinaia di esempi ed esercizi analoghi con cui protrai fare esperienza di questo approccio creativo. Come dicevamo, con la sua inesauribile biblioteca di figure e temi complessi, il patrimonio storico è davvero una palestra eccezionale per allenare il nostro livello di comprensione e competenza sull’intero processo informativo. E questo, in fondo, è ciò che lo rende un argomento così affascinante e stimolante, al di là delle opportunità economiche di un mercato in forte espansione.
Libreria hBIM: da un’idea a un progetto condiviso
Forse stai pensando che tutti questi sforzi non siano poi così indispensabili ora che puoi contare sul contributo risolutivo della Libreria hBIM. Purtroppo non è così semplice, né così netto. La disponibilità di oggetti parametrici dedicati offre certamente un prezioso supporto verticale su tematiche specifiche ma non va a sostituire le imprescindibili competenze necessarie alla restituzione dell’insieme. La nuova Libreria hBIM si pone quindi come integrazione complementare, e non alternativa, rispetto al più generale utilizzo consapevole delle funzionalità di Archicad che rimane un approccio fondamentale e insostituibile per potersi avvicinare con risultati apprezzabili a qualsiasi tema complesso, e a maggior ragione nel contesto particolarmente ricco e imprevedibile del patrimonio storico. Esploriamo insieme la Libreria, dunque, ma conteniamo l’entusiasmo iniziale tenendo bene a mente che le competenze acquisite sinora rappresentano in realtà il contributo più importante che dalla nostra indagine potrai portare nella tua attività professionale quotidiana. D’altra parte, pur sempre di muri e solai sarà composto il nostro edificio.
Cominciamo con un po’ di storia. La prima idea di queste nuove implementazioni nasce nel 2020 all’interno di un contesto di impegno e condivisione estremamente fertile che è Openview Solutions, Graphisoft Center di riferimento per l’area del nord est Italia e realtà particolarmente virtuosa che da tantissimi anni si prodiga attivamente sul territorio per promuovere lo sviluppo della maturità digitale nel settore costruzioni. Proprio in quegli anni, per una fortunata coincidenza di incarichi, cominciarono ad arrivare diverse richieste di supporto strategico e operativo relative allo sviluppo di modelli hBIM.
Ciascun manufatto offriva inevitabilmente problemi, spunti e suggestioni diverse che confluirono progressivamente nell’evidente necessità di affrontare alcuni aspetti specifici attraverso il linguaggio GDL, a quel punto una soluzione obbligata che ci avrebbe consentito di risolvere efficacemente e una volta per tutte casistiche disparate per le quali, altrimenti, risultava inevitabile il ricorso a lunghi, laboriosi e spesso macchinosi work-around. Il nucleo di sviluppo originario e fondativo è rappresentato dal sistema componibile di volte parametriche, al quale si è poi affiancata da subito una sezione di strumenti sagomabili a Profilo Complesso e altri oggetti puntuali di varia natura tipologica. Con questa prima formazione la Libreria hBIM è uscita al pubblico nel 2021 presso lo store online di Openview Solutions, riscuotendo parecchio interesse presso la community di esperti di settore nonché di molti progettisti che già all’epoca si stavano iniziando ad avvicinare a questi temi.
Il progetto è nato sin dall’origine con una solida visione a lungo termine e una serrata roadmap di sviluppo attraverso cui pianificare il rilascio annuale di nuovi strumenti e funzioni, da integrare via via in base alle costanti e mutevoli necessità che sarebbero emerse da nuove attività di progettazione e consulenza. Con questa filosofia già nell’anno successivo abbiamo rilasciato l’aggiornamento 2022 con diversi miglioramenti e implementazioni diffuse tra cui una nuova volta che si andava ad aggiungere al già ampio e consolidato sistema componibile esistente. Nel frattempo, come era prevedibile, nuovi incarichi stavano facendo emergere nuove necessità che ci hanno portato a sviluppare altri oggetti per applicazioni specifiche, con l’intento di farli confluire più avanti nell’aggiornamento successivo. Verso la fine dello scorso anno, tuttavia, dopo un lungo confronto di idee, prospettive e ambizioni, abbiamo finalmente deciso di portare avanti questo progetto insieme a Graphisoft Italia, nel contesto ancora più stimolante di una visione comune sulle opportunità di sviluppo del segmento hBIM nel nostro Paese.
Un percorso molto più ampio e significativo, frutto di un intenso lavoro di condivisione e collaborazione, di cui la Libreria rappresenta forse il risultato più tangibile ma che, in fondo, al di là dei nuovi strumenti, ci ha portato nell’ultimo anno a proporti podcast, webinar, ebook e manuali, oltre ovviamente a questa serie di articoli e all’ambizioso portale dedicato; tante iniziative che mirano, più in generale, a promuovere e sensibilizzare nel nostro Paese lo sviluppo della cultura digitale nella gestione del patrimonio esistente. Ed eccoci qua, dunque. La libreria che racconteremo in questo articolo è quindi il risultato di una lunga gestazione che comincia nel lontano 2020 e che certamente, come avrai intuito, non si conclude oggi. Nei prossimi anni continueremo a lavorare insieme per offrire nuove soluzioni e strumenti sempre più efficienti e flessibili che ci possano condurre, davvero, a una gestione informativa completa e consapevole del territorio costruito.
Credits:
– https://blog.archicad.it