HBIM e il supporto specializzato della Libreria dedicata
Volte, Profilati, e altre casistiche concrete imperdibili della Libreria hBIM
La nuova Libreria hBIM è disponibile gratuitamente per tutti gli utenti Forward e C.d.A.A. direttamente sul portale ArchiClub insieme a moltissime altre risorse per Archicad. Sul portale Graphisoft Italia dedicato all’hBIM troverai comunque uno starter pack gratuito e scaricabile liberamente senza registrazione. Qui non esploreremo le tante novità della Libreria oggetto per oggetto perché non basterebbe un singolo articolo. Ti segnalo però che sulla pagina per il download troverai anche un manuale d’uso dedicato dove potrai approfondire l’elenco completo degli oggetti, i relativi parametri e una descrizione esaustiva di tutte le funzionalità disponibili. Oggi procederemo invece per aree tematiche organizzate per categoria tipologica in una breve panoramica di casistiche e applicazioni concrete che ripercorre quanto discusso nel webinar. E se non l’hai già fatto, ti invito ovviamente a recuperarlo per guardare in azione tutti i nuovi strumenti. Cominceremo quindi dai sistemi voltati, proseguiremo con le strutture profilate e gli altri oggetti accessori, per concludere con le due nuovissime sezioni dedicate alle aperture ed agli elementi deformabili.
Iniziamo dunque proprio dal primo nucleo fondativo della Libreria, il tema che ha fatto emergere in origine la necessità stessa di implementazioni GDL dedicate al patrimonio storico. Perché le volte rappresentano senza dubbio il problema per eccellenza dell’ambito hBIM, e non soltanto per la notevole complessità geometrica con cui si presentano, quanto piuttosto per la straordinaria ricchezza e variabilità figurativa e morfologica di elementi compositi in interazione reciproca e continua. Caratteristica tipica del patrimonio nazionale, e non solo, è infatti la costituzione di complessi aggregati e gallerie voltate con articolate ramificazioni secondarie variamente assortite. Le volte, cioè, si presentano spesso e volentieri come linguaggio, più che come figura specifica, declinandosi in infinite varietà diversamente interconnesse le une con le altre e provocando, di conseguenza, comprensibile e fisiologico spaesamento al malcapitato che debba restituire questa intricata sintassi, senza nemmeno disporre di uno strumento che ne contempli il lessico.
Diventa quindi inevitabile per lo sviluppatore, la necessità di implementare non tanto singoli oggetti, per quanto sofisticati ed efficaci, ma piuttosto un vero e proprio ecosistema componibile e modulare che permetta la costruzione di un discorso voltato unitario e complesso a partire da frammenti semplici in relazione reciproca. Questo è, per l’appunto, il principio generale fortemente ricercato in fase di sviluppo della Libreria che, ad oggi, conta già dieci oggetti parametrici specificamente programmati per lavorare in integrazione con l’obiettivo deliberato di offrire strumenti di semplice e immediata configurazione in risposta a problemi altrimenti complessi. Il sistema modulare si compone di un’ampia selezione delle principali figure tipologiche reperibili sul territorio nazionale, tutte parametriche e deformabili anche su pianta irregolare — botte, crociera, stella, ombrello, padiglione, schifo, vela e calotta, oltre a un oggetto lunetta dedicato alle sottrazioni che può interagire con ciascuno degli elementi precedenti. Le volte ad arco prevedono inoltre quattro diverse morfologie — tutto sesto, sesto acuto, ribassato e policentrico —, e soprattutto la sorprendente possibilità di essere aggregate e composte molto rapidamente eliminando la visibilità delle linee di separazione perimetrali. Ti sfido a immaginare di dover restituire il complesso che vedi nell’immagine senza utilizzare questo fantastico sistema componibile.
E proseguiamo con la categoria dei profilati, composta al momento di quattro strumenti; una soluzione formidabile che unisce la potenza parametrica del linguaggio GDL con la semplicità, l’immediatezza e la flessibilità dei più comuni Profili Complessi. Con la Libreria hBIM potrai disegnare rapidamente tutte le sezioni che acquisisci dal rilevamento e caricarle su oggetti specifici che si occuperanno del complicato processo estrusivo su geometrie non banali. È finalmente possibile quindi realizzare in pochi secondi pilastri, colonne, semicolonne, paraste, lesene e quarti angolari, a partire da una semplice sagomatura; il GDL produrrà la rivoluzione di ciascun componente interno al Profilo su sviluppi circolari, quadrangolari o ottagonali, e anche diversificati, oltre a campionarne planimetricamente la porzione interessata. Allo stesso modo è finalmente presente un oggetto specifico per modellare dentellature, mensole e modiglioni sagomati; un singolo Profilo Complesso ti permetterà di restituire la sezione dell’elemento primario in aggetto e il suo eventuale decoro a corniciatura perimetrale. Questo strumento è inoltre disponibile anche come componente Parapetto per automatizzare la distribuzione parametrica del dentello su fregi a modanatura continua. Come sempre, massimo risultato e minimo sforzo. Il quarto oggetto di questa categoria risolve infine l’annoso problema delle cornici sagomate su portali, aperture e nicchie curvilinee, prelevando la sezione dal Profilo e sviluppandola lungo percorsi ad arco con diversa morfologia — tutto sesto, sesto acuto, ribassato e policentrico — e finanche deformandone liberamente l’altezza per assecondare geometrie irrazionali.
La prima formazione della Libreria si completava in origine con un terzo raggruppamento misto di vari strumenti afferenti a diverse aree tipologiche. A questa categoria miscellanea appartengono a tutt’oggi un oggetto dedicato alle capriate, naturalmente con configurazioni e sezioni variabili, un elemento per le inferriate, piane o a gabbia nonché con aste, passo e offset parametrici, un altro componente Parapetto per distribuire e ancorare automaticamente filari di coppi su colmi e displuvi e, finalmente, uno strumento specifico per la restituzione degli affreschi. Quest’ultimo oggetto, nello specifico, offre una soluzione semplice e definitiva a problemi molto comuni e particolarmente sentiti nell’ambito del patrimonio storico, con la possibilità di mappare affrescature o degradi su qualsiasi piano geometrico senza richiedere la configurazione di Superfici dedicate ma attingendo direttamente ai cataloghi caricati in Libreria. Ospita inoltre diverse modalità di proiezione e adattamento e garantisce soprattutto l’opportunità di collegare immagini PNG a fondo trasparente offrendo quindi una mappatura di qualsiasi forma e perimetro, non necessariamente legata al formato rettangolare.
Con il webinar di lancio ufficiale della Libreria hBIM abbiamo presentato in anteprima altre due nuove categorie di elementi, che arricchiscono ulteriormente il già ampio e consolidato ecosistema di risorse disponibili. Cominciamo con la sezione dedicata alle aperture, disponibili presso lo strumento Finestra, che ospita finalmente due oggetti particolarmente utili e richiesti, in risposta ad altrettanti problemi molto comuni e altrimenti quasi del tutto inaccessibili. Le bocche di lupo nell’edilizia storica si presentano molto diverse da quelle che utilizziamo oggi, con geometrie estremamente articolate e variabili tra l’imboccatura esterna, spesso peraltro arcuata, e il foro interno, ribassato e svasato, che rimodella il profilo della muratura nel suo complesso. Un problema certamente annoso da affrontare che non riesce a trovare soluzioni nella libreria nativa ma che, appunto, può essere efficacemente risolto attraverso la programmazione GDL.
Il secondo oggetto della sezione aperture risponde invece a un altro tema, forse ancor più comune e problematico, in cui si sarà imbattuto chiunque abbia un po’ di esperienza nel contesto del patrimonio storico: le nicchie e i varchi murari molto difficilmente seguono la geometria lineare e perpendicolare che prevede lo strumento nativo. La Libreria hBIM ti offre invece un singolo oggetto dedicato che assolve a entrambe le necessità, con molteplici tipologie di arcata deformabili, una profondità variabile sino allo sfondamento completo del muro e, soprattutto, la possibilità di introdurre diverse morfologie di sguinciatura parametriche sulle spallette, anche in presenza di architrave curvilinea. Come sempre, inoltre, tutti gli oggetti sono specificamente sviluppati per lavorare insieme e in sincronia, tra di loro e con le risorse native; con questo approccio additivo potrai restituire molto rapidamente composizioni di finestrature all’apparenza piuttosto complesse attraverso una banale sovrapposizione di elementi semplici.
E chiudiamo in bellezza questo lungo articolo sulla Libreria con l’ultima sezione specificamente sviluppata per l’evento di lancio Graphisoft Italia, un gruppo di strumenti molto attesi e particolarmente sofisticati che ti consentirà di affrontare e risolvere in modo efficace problemi geometrici altrimenti del tutto impossibili in un ambiente per definizione razionale e parametrico. La nuova categoria degli oggetti deformabili offre infatti soluzioni immediate e di rapido accesso a una vastissima serie di casistiche e condizioni morfologiche in cui, per l’appunto, il patrimonio storico dimostra completa e disarmante irrazionalità. Spanciamenti, cedimenti, abbassamenti, erosioni, deformazioni fuori piano e fuori piombo, sono solo alcune delle imprevedibili situazioni localizzate che spesso e volentieri ci ritroviamo a dover restituire, drasticamente sprovvisti di strategie e strumenti adeguati. La Libreria hBIM ti permetterà, al contrario, di gestire in modo semplice tutta questa complessità attraverso quattro strumenti dedicati — muro, solaio, volta e degrado — con un approccio comune e già molto familiare a tutti gli utenti di Archicad. Questi oggetti, infatti, sono stati specificamente sviluppati integrando sui diversi piani geometrici di riferimento il semplice ed efficace principio parametrico della Mesh; il GDL distribuisce sulle superfici interessate una griglia variabile di punti editabili che potrai manipolare singolarmente aggiungendo un valore locale a ciascuna coordinata Z relativa. Assecondando la morfologia in base ai dati di rilievo riuscirai quindi, con pochi minuti di lavoro, a generare superfici deformate e irrazionali molto complesse, automaticamente raccordate e ammorbidite dal codice. Ancora una volta, minimo sforzo e massimo risultato. Non è questo l’obiettivo di qualunque processo digitale?
Credits:
– https://blog.archicad.it